Home → Indagini → Presenze Gas

Presenze Gas

presenze gas
Di cosa si tratta?
Siamo sempre estremamente attenti alla qualità dell'aria delle nostre città, ma siamo altrettanto preoccupati di conoscere lo stato di qualità dell'aria tra le mura domestiche?
Utilizziamo principalmente il gas metano come fonte energetica per il riscaldamento, per la produzione di acqua calda e per cucinare, mentre il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) è sempre più utilizzato come combustibile per le nostre vetture ed è il propellente delle comuni bombolette spray.
Questi gas sono pericolosi per le basse soglie di esplosività (il metano può risultare esplosivo al 5% di concentrazione nell'aria!), ma sono anche gas estremamente nocivi per la salute. La non corretta combustione di questi gas è in grado di produrre sostanze tossiche (come il monossido di carbonio).

Altri inquinanti, quali formaldeide e acido solfidrico, si possono ritrovare nelle nostre case rispettivamente a seguito di fuoriuscite da arredi e materiali edili o per decomposizione delle proteine (che contengono zolfo).
Infine, anche un gas "amico" come l'ossigeno può rappresentare un problema nel momento in cui scende sotto determinate soglie.
E' quindi facile capire come sia importante valutare la qualità dell'aria indoor per intervenire prontamente e migliorare significativamente i livelli di benessere.
Come si interviene?
Il sopralluogo di Casasanasicura permette di valutare i parametri che riguardano la qualità dell'aria indoor: attraverso l'utilizzo di rilevatori multi-gas è possibile verificare la concentrazione e la composizione dei costituenti della miscela gassosa presente entro l'abitazione, e suggerire, ove necessario, le soluzioni più idonee alle problematiche riscontrate (sostituzioni, riparazioni, regolazione degli impianti e delle sue parti, procedurizzazione di manutenzioni, realizzazione di prese d'aria mirate, introduzione di abitudini corrette nella gestione, installazione di specifici rilevatori ecc.); viene effettuata una misurazione della percentuale di ossigeno all'interno dei locali e viene condotta una verifica visiva sui sistemi di sicurezza di apparecchiature a gas quali caldaie e fornelli.


Per saperne di più
Utilizziamo il gas come fonte energetica per il riscaldamento, per la produzione di acqua calda, per cucinare, come combustibile per le nostre vetture. Molteplici sono dunque le applicazioni ed utilizzi quotidiani. Tutte le apparecchiature e le macchine a gas hanno però bisogno di manutenzione e di una gestione accurata ai fini della sicurezza. Pensiamo solo all'utilizzo in cucina di fornelli e scalda acqua.
La normativa, tutelando ed incentivando l'uso in sicurezza di tele fonte energetica, impone la presenza di particolari dispositivi di sicurezza.
I gas, o meglio miscele di gas, che utilizziamo più frequentemente sono il metano (CH4) ed il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto), dotati di caratteristiche fisiche differenti che ne determinano un diverso utilizzo e stoccaggio.
Il sopralluogo si prefigge di valutare gli impianti, le tubature, i contatori, le termocoppie e la corretta realizzazione dei sistemi salvavita.
Con indagini visive e strumentali valutiamo la corretta combustione a carico dei bruciatori, in modo da escludere o eliminare la liberazione nell'aria di sottoprodotti di combustioni incomplete, nocivi per la salute degli abitanti.
Sempre a livello strumentale viene condotta la verifica della qualità dell'aria ambiente in relazione alla presenza di caldaie, di impianti di riscaldamento in genere e della presenza di fornelli e scalda acqua.
Il biossido di carbonio (CO2) è prodotto naturalmente dalla combustione (assieme a molecole di acqua) dei gas ad uso domestico. Normalmente nell'aria che respiriamo (che è una miscela di gas diversi) è presente per meno dello 0,1 % ma noi stessi ne espiriamo il 4,5%.
Risulta quindi evidente la necessità di ricambi periodici dell'aria di casa per il semplice fatto che la respiriamo. Alti livelli di anidride carbonica nell'aria di casa rallentano le attività muscolari e causano sonnolenza, disturbi della concentrazione ecc.
Durante la combustione è possibile anche la formazione di monossido di carbonio (CO), principalmente a causa di una carenza di ossigeno (bruciatori sporchi, mal funzionanti, bracieri, scorretto utilizzo e posizionamento di impianti/apparecchiature a gas ecc.). Il monossido di carbonio è ben più pericoloso e letale; è incolore, inodore ed insapore. Ha una fortissima affinità con l'emoglobina del nostro sangue: vi si lega e impedisce il trasporto dell'ossigeno stesso. A seguito di intossicazioni da CO i sintomi più frequenti sono nausea, vertigini, cefalee, disturbi visivi. Se l'intossicazione è grave sopraggiunge paralisi respiratoria e quindi la morte.
Sempre più spesso adottiamo per questioni di risparmio energetico dei serramenti molto efficaci nell'isolare dall'aria esterna. Dobbiamo allora prestare più attenzione agli impianti di casa. Valori limiti vengono fissati a 100 ppm (0,1 %) negli ambienti di lavoro.
Con misurazioni strumentali di questo gas siamo in grado di monitorarne l'effettiva concentrazione.
I gas sopra citati non sono i soli che possono contribuire ad un inquinamento dell'aria di casa.
Gli arredi vengono realizzati anche con l'aggiunta di diverse sostanze chimiche, con lo scopo di migliorarne la qualità e impedire l'attacco di agenti biologici esterni. Una di queste sostanze inquinanti è la formaldeide, che veniva incorporata nei nostri mobili per renderli protetti contro l'attacco di muffe e batteri (la formaldeide ha una forte azione battericida oltre a capacità conservative sulle molecole organiche).
La formaldeide trova ampio utilizzo anche nelle resine, nei rivestimenti e negli isolanti, andando a meritarsi il primato tra gli inquinanti dell'aria negli ambienti lavorativi e domestici. Valori molto bassi possono già cagionare fenomeni irritativi per inalazione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato in 0.1 ppm il valore massimo (limite) per gli ambienti domestici.
Nel ventaglio delle valutazioni necessarie a monitorare la qualità dell'aria di casa, proponiamo un test specifico per questa sostanza, evidenziandone la presenza o meno, valutandone la concentrazione e suggerendo di conseguenza le giuste contromisure da adottare per eliminarle.
Un altro gas da tenere sotto controllo è l'acido solfidrico, un gas incolore, contraddistinto dal caratteristico odore di uova marce. In natura si forma per decomposizione delle proteine (che contengono zolfo) da parte dei batteri.
L'acido solfidrico, chiamato anche solfuro di idrogeno, è un veleno in grado di causare numerosi danni. Ad alte concentrazioni è in grado di paralizzare il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti. E' sufficiente invece un'esposizione a basse concentrazioni, per brevi tempi, a causare tosse e irritazione alle mucose e agli occhi. Se l'esposizione è per periodi prolungati, può comportare serie problematiche quali affaticamento, perdita dell'appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione.
Con il termine Composti Organici Volatili (COV o VOC) si comprende un gran numero di sostanze volatili. Vi appartengono gli idrocarburi alifatici, i terpeni, gli idrocarburi aromatici (benzene), gli idrocarburi alogenati (cloroformio e trielina), gli alcoli, i chetoni e le aldeidi (tra cui comunemente la formaldeide).
Possiamo ritrovare tutte queste sostanze anche nell'aria di casa nostra, a causa dell'utilizzo di solventi e propellenti, per la presenza nei nostri impianti del gas metano e propano, per via di fenomeni di rilascio da moquette, arredi, vernici, linoleum, rivestimenti vari, per l'utilizzo di insetticidi, deodoranti, profumatori, per l'utilizzo di stampanti e fotocopiatrici, per il tabagismo ecc.
Un'esposizione a questi composti può provocare effetti acuti ed effetti cronici. Gli effetti cronici correlati da diversi studi all'esposizione prolungata hanno evidenziato danni a carico dei reni, del sistema nervoso e dell'apparato respiratorio. Attraverso l'utilizzo di questi prodotti, la concentrazione dei COV in casa risulta spesso maggiore di quelle all'esterno. Vi sono diversi studi che dimostrano la presenza comunemente di una dozzina di composti con concentrazioni di 2 – 5 volte superiori in casa rispetto all'esterno.
La qualità dell'aria diventa un problema significativo e ha spinto gli enti di controllo ad un monitoraggio, specialmente nei luoghi di lavoro, dei COV oltre che di parametri come le polveri.
Vi sono diversi decreti e leggi in materia che ne regolamentano le emissioni in atmosfera, ma poco o nulla viene fatto a livello residenziale se non imporre delle regole in fase di realizzazione di unità abitative.
La presenza di questi composti è principalmente legata a nostre abitudini e comportamenti.
Come tenere sotto controllo l'esposizione a questo tipo di inquinamento? Innanzi tutto riducendo, quando non è possibile eliminare, l'utilizzo di prodotti che li contengono, sincerarsi della qualità di arredi e materiali di casa, ventilare adeguatamente, limitare l'uso di insetticidi e profumatori.
Attraverso l'utilizzo di rilevatori multi-gas è possibile verificare la concentrazione e la composizione della miscela gassosa presente entro l'abitazione e nei locali specifici, e suggerire, ove necessario, le soluzioni più idonee alle problematiche riscontrate (sostituzioni, riparazioni, regolazione degli impianti e delle sue parti, procedurizzazione di manutenzioni, realizzazione di prese d'aria mirate, introduzione di abitudini corrette nella gestione, installazione di specifici rilevatori ecc.).

Chiudi